“In Inghilterra non sarebbe successo” ha detto Joseph Blatter riferendosi agli incidenti di Marassi. Chissà, forse il presidente della Fifa ha anche ragione. Scotland Yard, indipendentemente dalle comunicazioni della polizia serba, avrebbe agito mettendo ko Ivan Il Terribile. Ma in ogni caso il paragone, subito dopo che l’Italia ha subito l’azione violenta dei serbi, dopo che Genova è stata messa a ferro e fuoco, dopo che i tifosi italiani sono scappati impauriti dallo stadio, suona come un pesante e fuori luogo rimprovero. E Giancarlo Abete, presidente della Figc, non ci sta. “Da Blatter ci attendevamo prima una riflessione sulla qualità della persona che ha diretto una partita dell’Italia al mondiale 2002 – dice Abete riferendosi all’arbitro Moreno -. Sarebbe stato più opportuno, visto che ha determinato un trauma non leggero. L’opinione pubblica e la federazione avrebbero gradito una riflessione sulle qualità morali di quell’arbitro”.
RESPONSABILITA’ – “Evidentemente qualcosa non ha funzionato, in primis in territorio serbo, nei rapporti fra la federazione e gli organi di sicurezza – ha proseguito Abete – Bisogna ragionare a mente fredda, ma è chiaro che va anche rafforzata la collaborazione fra le federazioni, le polizie e gli organi di pubblica sicurezza dei vari paesi, anche con un ruolo dell’Uefa, in occasione di partite internazionali. È stata una giornata triste perchè nel centenario della nazionale per la prima volta è accaduta una cosa che nessuno avrebbe voluto vedere. È in atto un approfondimento su un doppio binario: da un lato c’è il rapporto fra i due governi, dall’altro il discorso che attiene all’area sportiva. Noi con grande serenità abbiamo inviato all’Uefa il video e pensiamo che la Uefa ci chiederà anche una relazione che, insieme al referto del’arbitro e del delegato, sarà alla base della decisione della commissione disciplinare”.
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