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Palermo, la verità di Cosmi: “Zamparini non voleva Miccoli”

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PALERMO COSMI ZAMPARINI MICCOLI PASTORE / PALERMO – Quando ti siedi sulla panchina del Palermo non puoi aver certezza di quanto durerà l’incarico. Il patron Zamparini, si sa, ha l’esonero facile: ha cambiato più allenatori lui che quasi l’intera serie A in un decennio. Serse Cosmi è l’ultimo ad essere transitato per Palermo: ci è stato un mese, solo quattro partite, meno del solito. Il presidente rosanero non ha gradito la sconfitta nel derby e le differenze di vedute sulla formazione. Il tecnico perugino ha raccontato alla Gazzetta dello Sport perché l’avventura a Palermo sia finita così presto.

SPACCATURA – “I giocatori hanno risentito dalla spaccatura tra il presidente e i tifosi legati a Rossi – ha detto Cosmi alla Gazzetta dello Sport – Io ho fatto il capro espiatorio. Dopo pochi minuti della prima con la Lazio era già tutta colpa mia. Io credo che i giocatori siano arrivati svuotati dalla situazione. Una situazione sommersa. Nessuno può confutare la mia verità”

MICCOLI VS PASTORE – “Domenica mattina alle 10 il presidente Zamparini mi chiede la formazione – ha raccontato il tecnico umbro – Gli dico che sta fuori Pastore e gioca Miccoli. Si arrabbia, per l’esclusione del Flaco e anche più per la presenza di Fabrizio. Abbiamo una discussione molto violenta”. Il presidente delPalermo ha un debole per Pastore e lo considera incedibile come ha rivelato ieri ai nostri microfoni. Quella domenica però Cosmi non vedeva l’argentino in forma. “Era stato 12 giorni con la nazionale, già non era in grande condizione. In allenamento l’ho visto giù. L’ho fatto per tutelarlo. Gliel’ho spiegato in camera mia: ‘Recuperi e alla prossima riparti. Meglio così’. Sembrava sereno, convinto. Rinunciare a Pastore per capriccio sarebbe un suicidio. Non l’avrei mai fatto. E’ un diamante puro. Gli manca l’ultimo salto: farsi amare dai compagni. Per ora lo ama il presidente”.
A quel punto il capitano Miccoli, così poco amato da Zamparini, parla con Cosmi. “Miccoli viene da me e mi fa ‘Mister, pensi a se stesso. Mi lasci fuori. So tutto’. Aveva saputo da giocatori che avevano parlato con il presidente. Fabrizio è un amico, nessuno ci metterà contro. Mi parla con gli occhi lucidi, sconvolto. Come posso mandarlo in campo? Era già nella lista dell’addetto all’arbitro. Cambio, metto Hernandez. La squadra sa tutto. Come può entrare in campo serena?”.

RINGRAZIAMENTI – Nonostante tutto Cosmi ringrazia Zamparini: “Perché mi ha dato una grande occasione. Alla fine è stato il più coerente. E il suo Palermo, per organizzazione e staff, è il capolavoro di un uomo intelligente. Sa bene che può lamentarsi delle mie scelte, non della qualità del mio lavoro. Chi pensa che io sia un parvenu, confronti la mia carriera con quella di altri”.

C.Z.