Cesare Prandelli, il giorno dopo. Nella conferenza stampa di stamattina presso lo stadio Marassi sono inevitabilmente ancora vive le immagini di guerriglia urbana di stanotte. Il Commissario Tecnico rilascia dichiarazioni dalle quali traspare tutta la delusione: “Resta molta amarezza. Perchè la sensazione è che in certi casi non si riesca più ad arginare la violenza. Non era una rivalità tra tifoserie o tra club, ma sono state questioni politiche a scatenare quanto successo”. Alla domanda se il calcio è in mano agli ultrà, questa la risposta: “Chi fa calcio da tanti anni sa che ci sono dei gruppi che possono condizionare i modi di scelta e di vivere di una città. Bisognerebbe essere liberi di dire quello che si pensa, ma talvolta non è così”. I giornalisti e i giocatori serbi non sono stupiti dell’accaduto: “Tutti già sapevano? Io no. Ieri allo stadio c’erano tante famiglie, il pubblico della Nazionale non è un pubblico militarizzato. Invece ho visto bambini che scappavano”.
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