ITALIA SERBIA SCONTRI / GENOVA – Ore 20:30 – Poco prima del fischio di inizio, lancio di diversi fumogeni in campo da parte dei tifosi serbi. Le schermaglie tra le tifoserie sono continuate per qualche minuto.
Ore 19:30 – I tifosi serbi hanno lanciato delle bottigliette anche verso il loro pullman.
Scontri e numerosi atti di vandalismo per le strade di Genova: i circa 2000 tifosi serbi arrivati in Liguria per la partita di stasera contro l’Italia si stanno rendendo protagonisti di diversi atti di teppismo. Circa 300 fan hanno disturbato i cittadini nei pressi dello stadio ‘Luigi Ferraris’, lanciando per le vie alcune bottiglie di vetro, mentre un altro gruppo numeroso presente nella zona centrale di Piazza Matteotti ha danneggiato degli autobus. Inevitabile poi lo scontro con le forze dell’ordine e, secondo i primi accertamenti, ci sarebbero ben 7 poliziotti feriti.
Ore 20:30 – Il portiere della Nazionale Serba, Vladimir Stojkovic è stato aggredito dai suoi stessi tifosi e salterà la partita. I tifosi avrebbero fatto irruzione nel pullman che ha portato i giocatori serbi dall’albergo allo stadio. Minacciato, ha chiesto di non scendere in campo e salterà la partita.
Ore 21:00 – I tifosi serbi (circa 1.600) stipati in curva hanno rotto vetri e recinzioni e stanno lanciando i fumogeni e petardi dall’alto delle proprie gradinate, prima verso la gradinata nord (verso sostenitori italiani), poi verso il campo. L’intervento dei vigili del fuoco è stato accompagnato dal’esplosione di una bomba carta. La polizia italiana, pronta a intervenire in tenuta antisommossa facendo irruzione sugli spalti, sta studiando la strategia di comune accordo con il delegato Uefa, il quale ha deciso di giocare ugualmente la partita. E’ stato anche aperto un idrante verso i tifosi serbi. Prima degli inni nazionali la Nazionale Serba si è presentata sotto il settore ospiti e ha applaudito ironicamente i propri sostenitori.
I motivi dell’aggressione e della protesta, non ancora confermati, sarebbero politici. I tifosi hanno anche inneggiato al duce durante i loro cori.
