PAGELLE E TABELLINO NAPOLI-LAZIO / NAPOLI – Signore e signori, il calcio. Un brunch con i controfiocchi quello proposto dalla 31.ma giornata di serie A, mille e una volta si è rischiato che il boccone andasse di traverso. E’ successo di tutto al ‘San Paolo’, dove la Lazio si è portata in vantaggio due volte ma poi si è fatta raggiungere e infine superare da un Napoliindomabile, disattento ma caparbio nella ricerca del successo che vale una stagione. Ancora Cavani, altri tre squilli per il bomber che Napoli aspettava da vent’anni, risolutivo in tutti i match più importanti di questa stagione fantastica che ora vede gli azzurri secondi soltanto al Milan. Onore alla Lazio, che ha giocato una partita fantastica, a viso aperto fino alla fine, recriminando (a ragione) per un gol fantasma non assegnato a Brocchi. Le alchimie di Reja hanno messo alle corde Mazzarri, i trequartisti laziali hanno mandato in tilt la disastrosa difesa partenopea. Ma dall’altra parte non è andata meglio, con Biava spesso in ritardo e Dias puntuale solo in occasione del raddoppio. Per i biancocelesti finisce con una sconfitta immeritata, ma d’altronde queste sono le classiche partite in cui bisognerebbe assegnare tre punti ad entrambe le squadre.
NAPOLI
De Sanctis 5 – Impreciso sul gol di Mauri, sorpreso sul tap-in di Dias, molto molto approssimativo sul tiro di Zarate che porta all’autorete di Aronica.
Campagnaro 4,5 – Perde un paio di palloni da dilettante, poi dal suo lato Zarate trova terreno fertilissimo per le sue sgroppate.
Cannavaro 4 – Nel primo tempo regala due occasioni d’oro a Mauri imbambolandosi letteralmente sulla ripartenza del capitano laziale. Una porta al gol dell’1-0, l’altra lascia la Lazio a un passo dal raddoppio. Dormita colossale sul gol di Dias, poi fa fare a Zarate ciò che vuole sull’azione del nuovo vantaggio biancoceleste. Una specifica responsabilità in ogni rete degli avversari, non è una giornata da dimenticare solo perchè il suo Napoli alla fine ha vinto comunque, nonostante lui.
Aronica 5 – Della difesa è il meno peggio, sebbene l’autorete sia di una goffagine clamorosa e abbia rischiato di rovinare la rimonta partenopea.
Maggio 6 – Spinge molto e bene sulla corsia destra, forse solo un po’ disattento nella fase difensiva.
Pazienza 5 – Passaggi calibrati malissimo, anche quelli più elementari. Stavolta il ‘compitino’ è insufficiente. (58′ Mascara 6 – Un errore inverosimile a due passi da Muslera, poi però apre intelligentemente per l’incursione di Cavani).
Yebda 6 – Ha sempre la spada sguainata e non mette mai un piede fuori posto. Quando gli si piazza vicino Hamsik acquista anche più sicurezza e propositività. (86′ C. Lucarelli sv)
Dossena 6,5 – A volte sembra che abbia le zavorre sotto le scarpe, ma ha il merito di infilare la rete che riapre la gara. (77′ Gargano sv)
Lavezzi 7 – Anche quando non segna il Pocho è assolutamente decisivo. Sfuriate in ogni zona del campo, continue azioni pericolose e tanti passaggi illuminanti. La carica per il gran secondo tempo azzurro la suona lui.
Hamsik 7 – Nel primo tempo non si vede quasi mai, poi esce Pazienza e si mette in mediana dispensando gioco come fosse un regista navigato. In mezzo al campo dà un equilibrio diverso ai suoi. Preziosissimo.
Cavani 9 – Se la riuscita di un bambino si misura dalla portata di una dedica, il piccolo Bautista Cavani conseguirà la laurea a Oxford a 14 anni. Tre gol insieme per lui sono ormai quasi l’ordinaria amministrazione, più o meno come il pallone che sradica dai piedi di Zarate lanciato a rete nell’area del Napoli. Il fatto che lui faccia sembrare tutto normale, però, non lo rende meno straordinario.
All. Mazzarri 7 – Sarebbe da bacchettare per il modo in cui concede a Reja, così come all’andata, la possibilità di sfruttare tutti i punti deboli del suo modulo. Ma per l’intera partita si piazza sul filo della linea ad incitare e dispensare consigli ai suoi ragazzi, come fosse un compagno di squadra anzichè un allenatore. Coraggiosissimo nel tentare il tutto per tutto quando le cose si stavano complicando, il 4-3 finale premia anche la sua caparbietà.
LAZIO
Muslera 5,5 – Prende quattro reti ma è soprattutto a causa delle disattenzioni dei compagni. Lui comunque si fa trovare fuori posizione più di una volta. Non è proprio esente da colpe, mettiamola così.
Lichtsteiner 5,5 – Baluardo insormontabile nel primo tempo, si perde nella ripresa quando oltre a Dossena inizia a spingere anche Mascara. Troppe occasioni dalla sua zona di competenza, compreso l’inserimento con cui il suo dirimpettaio accorcia le distanze.
Biava 4 – A parte l’ingenuità clamorosa in occasione del rigore si porta sulla coscienza anche diverse amnesie sui calci da fermo, terra di conquista per il Napoli.
Dias 5 – E’ puntuale solo nel tocco del raddoppio laziale, in ciò che sa fare meglio invece palesa difficoltà evidentissime in quasi tutte le palle-gol avversarie.
Garrido 5 – Lavezzi sfonda e affonda soprattutto dalla sua parte, facendolo letteralmente ammattire.
Brocchi 6,5 – Chissà come sarebbe andata se gli avessero convalidato il gol (sacrosanto) frutto di una splendida conclusione dal limite che impatta sulla traversa. Gli va male e non può che imprecare, comunque si tiene la soddisfazione di un match giocato da leader, figlio di una corsa instancabile e costante.
Bresciano 6 – Non gioca proprio nel suo ruolo naturale ma si districa più che bene, andando spesso a raddoppiare su Lavezzi. (82′ Stendardo sv)
Gonzalez 6,5 – Un primo tempo da leone, nella ripresa scompare un po’ dai radar finendo a fare molto più lavoro sporco.
Mauri 7 – Come spesso accade, le sue incursioni da uomo-ombra fanno saltare il banco. Il gol e una pericolosità frequente in zona offensiva. Peccato che i compagni non gli reggano il gioco a sufficienza.
Sculli 6,5 – E dire che ancora lo considerano un attaccante. Si mette a fare l’esterno di centrocampo sacrificandosi e tirando la carretta per 95′ ed ha ancora la lucidità per appoggiare la manovra. Sculli-style insomma.
Zarate 7 – Quando fa ciò che gli chiede il mister, ovvero giocare per la squadra, è uno dei talenti più fulgidi del campionato italiano, in grado di impallare una delle migliori difese della serie A come pochi altri calciatori saprebbero fare. Se trova finalmente continuità la Lazio può ancora dire la sua in questo finale di stagione.
All. Reja 6,5 – Conosce a memoria tutti i punti deboli della sua ex squadra e li sfrutta alla perfezione. Stavolta però non va come sperato, anche a causa di qualche disattenzione arbitrale che penalizza eccessivamente i suoi ragazzi. Nulla toglie alla straordinaria prestazione complessiva della Lazio, messa in campo più che sapientemente dal coriaceo friulano Edi. (83′ Floccari sv)
Arbitro Banti 4,5 – Su tutto il match pesa come un macigno il gol non dato alla Lazio, dato che il pallone era entrato di quasi un metro. Qualche dubbio anche sul rigore assegnato al Napoli.
NAPOLI-LAZIO 4-3 (0-1)
NAPOLI (3-4-1-2): De Sanctis; Campagnaro, Cannavaro, Aronica; Maggio, Pazienza (58′ Mascara), Yebda (86′ C. Lucarelli), Dossena (77′ Gargano); Hamsik; Cavani, Lavezzi. In panchina: Iezzo, Santacroce, Ruiz, Sosa. All. Mazzarri
LAZIO (4-2-3-1): Muslera; Lichtsteiner, Biava, Dias, Garrido; Brocchi, Bresciano (82′ Stendardo); Gonzalez, Mauri, Sculli; Zarate (83′ Floccari). In panchina: Berni, Scaloni, Hernanes, Foggia, Kozak. All. Reja
Arbitro: Luca Banti di Livorno
Marcatori: 29′ Mauri (L), 57′ Dias (L), 60′ Dossena (N), 62′ Cavani (N), 68′ aut. Aronica (N), 82′ rig. Cavani (N), 88′ Cavani (N)
Note: Spettatori 50 mila circa. Recupero: 0’pt; 5’st. Espulso Biava (L) all’80’. Ammoniti Dias (L), Dossena (N), Brocchi (L), Campagnaro (N), Cavani (N), Sculli (L). All’89’ espulso anche mister Reja (L)