CALCIOMERCATO JUVENTUS GENTILE SI CANDIDA / TORINO – Questa l’intervista integrale realizzata da ‘La Stampa’ a Claudio Gentile sull’ipotesi panchina Juventus.
Gentile, la Juve è nella situazione di un anno fa con Ferrara e si torna a parlare di lei come del possibile sostituto di Del Neri.
“La differenza è che allora c’erano dati concreti, adesso nessuno mi ha fatto una proposta né una telefonata”.
Se scadesse la fiducia nell’allenatore avrebbe problemi a riallacciare il rapporto con la Juve dopo quella delusione?
“La società è cambiata. Con Andrea Agnelli il rapporto è buono, lo ricordo giovanissimo ai nostri allenamenti. Quando la Juve mi chiama per qualche iniziativa non dico mai di no: se me la fossi legata al dito lo farei”.
Dunque da parte sua non ci sarebbero remore?
“Quello che è successo non conta. Si trattava di accettare o rifiutare certe condizioni e le rifiutai. Non fu una rottura. Che rottura potrei avere con la società di cui sono un tifoso?”.
Da tifoso cosa prova davanti a questo tracollo?
“Mi sembra inspiegabile, non trovo le cause né i colpevoli. Ha inciso anche la sfortuna, però le sconfitte con il Lecce e il Bologna sono strane: soltanto chi le ha vissute nello spogliatoio può saperne le ragioni”.
Pensa a uno scollamento tra squadra e allenatore?
“Mi sembrano uniti. Sono altri i modi di perdere che possono far pensare a uno scollamento: ad esempio il Palermo che prende sette gol in casa dall’Udinese”.
Da allenatore invece come giudica la Juve attuale?
“Da difensore vedo che prende troppi gol che mi fanno rabbrividire”.
Come quello di Di Vaio?
“Aveva quattro uomini intorno. Con tutto il rispetto per lui certe cose le accetterei solo da Maradona o da Messi”.
Pensa che incida anche il modo in cui Del Neri imposta la difesa, ad esempio senza marcature sui calci piazzati?
“Lo faceva anche alla Samp eppure prendeva pochissimi gol. Comunque è l’impostazione che adottano molti allenatori: io penso che i vecchi metodi difensivi fossero più affidabili e che quando si cambia non si deve farlo in peggio altrimenti è giusto restare così. Ma è soltanto una mia idea”.
Confortata dai risultati.
“Loro misurano quanto è buona una teoria e indicano che nella Juve il reparto difensivo è in affanno”.
Con Chiellini terzino non si toglie dal centro della difesa l’uomo più affidabile?
“Dietro a ogni mossa c’è sempre una situazione che solo l’allenatore conosce: è successo anche a me. Ad esempio posso pensare che Del Neri dovesse trovare posto a Barzagli”.
Poteva sostituire Bonucci e non cambiare nulla, no?
“Bonucci è stato un investimento importante per il futuro, è un Nazionale e ci sta che lo debba salvaguardare”.
Un problema è la costruzione in attacco ora che hanno capito come si ferma Krasic?
“Su di lui raddoppiano la marcatura, com’è normale. Ma io mi chiedo se in Russia non facessero altrettanto e se non lo si potesse prevedere. E’ partito forte, mi dicono che è stanco. Non mi sento di dargli questa responsabilità”.
La Juve attuale vale quella di un anno fa?
“I risultati lo fanno credere, pensando ai singoli invece penso che sia migliorata e abbia grandi potenzialità. Matri e Toni ad esempio sono un bel potenziamento anche se ho visto i gol di Amauri alla Roma, soprattutto il primo, e mi hanno fatto meditare”.
Su cosa?
“Su quanto incidano le nuove motivazioni per chi non si sentiva più accettato da uno stadio e dall’ambiente”.
Fonte: La Stampa