CELLINO CAGLIARI JUVENTUS / CAGLIARI – Su Vinovo si abbatte l’ira di Massimo Cellino. Mentre la Juventus fa baldoria per la vittoria sul Cagliari, il numero uno dei sardi attacca duramente il direttore di gara, Gianluca Rocchi: “Non mi sono mai lamentato degli arbitri e non ho mai offeso nessuno, ma questa volta forse è il caso di farsi sentire, perché dopo la partita di sabato ho letto di una grande partita della Juve, di vittoria meritata, invece siamo stati picchiati e privati di un gol regolare. Non è stata una vittoria leale“. Cellino si riferisce al gol annullato a Nené, al calcetto di Aquilani a Cossu e al labbro rotto di Agostini, colpito duramente da una manata di Krasic. Episodi che avrebbero potuto indirizzare la partita in altra maniera e che invece hanno in un certo senso favorito il successo dei bianconeri: “Il risultato di sabato è bugiardo -attacca il presidente rossoblu-. Noi ci siamo sempre comportati educatamente, senza mai fare le vittime, ma sto iniziando a pensare che l’educazione non paghi. I piagnistei della Juve, dopo la partita di Palermo, hanno avuto il loro effetto. Accuse e insulti all’arbitro, a me avete mai sentito dire ‘non voglio più quest’arbitro?’. Io continuo a tenere la mia politica, è un impegno che mi son dato, ma non vorrei essere preso per un imbecille, vorrei invece più rispetto. Il gol di Nené era regolarissimo, ma c’è stato anche un calcio in faccia di Aquilani a Cossu mentre era a terra. Io dico una cosa: perdere con la Juve ci sta, ma questa non è stata una vittoria leale, sono andato via prima della fine perché la nausea era tanta. Matri che a fine gara saluta i tifosi della Juve? Mi ha fatto male, ma è giusto così, ci fa capire come va la vita, colpa mia che mi affeziono ai giocatori…”