Calcioscommesse, Manfredini accusa: “Ucciso dai giudici”

CALCIOSCOMMESSE, MANFREDINI I GIUDICI MI HANNO UCCISO / BERGAMO – Il difensore dell’Atalanta Thomas Manfredini, condannato in primo grado a tre anni di squalifica nell’ambito del processo sul calcioscommesse, ha detto la sua su una sentenza che per lui appare assolutamente incomprensibile. Come riportato da ‘Repubblica.it’, il giocatore è sconcertato da quanto sta accadendo: “Qualcuno almeno mi spieghi perché la mia carriera è finita. Una spiegazione, non chiedo altro. Penso che sia un diritto. No?…Io ho 31 anni adesso. Quando avrò scontato la pena ne avrò 34, e dopo 3 anni di stop non sarò più nemmeno un calciatore: praticamente i giudici mi hanno ucciso. E senza darmi nessuna motivazione”.

Chiara la posizione di Manfredini sulle dichiarazioni dell’ex compagno Micolucci che lo ha chiamato in causa: “”La sua posizione era disperata, rischiava 5 anni e la radiazione. ‘Collaborando’ ha preso 14 mesi”.

In ogni caso Manfredini sembra assolutamente determinato a difendersi fino in fondo: “Il calcio è tutta la mia vita. E farò di tutto perché non mi venga distrutta. Spero che almeno in appello vengano ascoltate le nostre ragioni. Se non dovessi riuscire proverò in ogni altra sede e con ogni altro mezzo. E alla fine qualcuno mi dovrà dare quella spiegazione. Se possono togliermi la professione, non permetterò che mi tolgano la dignità”

 

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