CALCIOPOLI INTERVISTA MOGGI / NAPOLI – Dopo la relazione del procuratore federale Palazzi che ha pesantemente coinvolto l’Inter nello scandalo Calciopoli c’è chi, come Luciano Moggi, vuole togliersi qualche sassolino dalle scarpe. Ecco le parole dell’ex direttore generale della Juventus dal ‘Corriere dello Sport’: “Potrei dire che ho riscritto la storia, visto come sono andate le cose. E sono andate proprio come dicevo io…. Quello che è emerso è ciò che accadeva, è sotto gli occhi di ognuno di noi. Solo che ora c’è pure la relazione del dottor Palazzi a sostenerlo. Sino all’altro giorno sembravo un eretico, un visionario. Oppure, no, ero il male assoluto. La Juventus di Moggi, Giraudo e Bettega si comportava alla stessa maniera dell’Inter di Moratti e di Facchetti, avevamo buoni rapporti, discutevamo, parlavamo, almeno come facevano gli altri (come confermato da Bergamo in esclusiva a Calciomercato.it). E, posso dire, non siamo mai entrati nel merito, come in alcune intercettazioni emerse grazie a me: ai designatori, c’è chi avanza richieste precise, metti questo arbitro o metti quest’altro…”. Poi il discorso verte su Facchetti, figura principale delle intercettazioni nerazzurre: “Sono costretto a parlarne dagli eventi, non per mancanza di rispetto. Probabilmente era nell’indole dell’Inter e del suo presidente reclamare. Cito a memoria una serie di episodi: in una Inter-Venezia, al 33′ del primo tempo, viene espulso Cordoba. E Facchetti nell’intervallo ha da ridire con la terna. Non so se sia il caso di parlare di pressioni. Però, quando Coppola, l’assistente, tenta di confessare ad Auricchio, viene stoppato: a noi dell’Inter non interessa nulla. C’è chi è passato dagli acquisti di Taribo West e Hakan Sukur a quelli di Ibrahimovic e Vieira, aprendo un ciclo. Le forze in campo sono rimaste stravolte da quell’estate. Prima c’era la Juventus davanti a tutte, largamente: l’Inter mi pare finisse a quindici punti da noi. Quella Juventus che in finale del Mondiale in Germania aveva quasi l’intera squadra. La Juventus lo aveva vinto, perché di gran lunga superiore alle avversarie. Io continuo a sentirlo mio e di tutti quelli che lo hanno conquistato, però capisco e penso che almeno la revoca di chi se l’è ritrovato appuntato addosso vada presa in considerazione. Almeno quella”.
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