Lazio-Juventus, Lotito sta con Agnelli: “Vogliamo cambiare il sistema”

LAZIO-JUVENTUS LOTITO AGNELLI / ROMA – Lunedì 2 maggio, allo stadio ‘Olimpico’ di Roma, arriva la Juventus. Una sfida fondamentale per la Lazio, impegnata nella lotta per il quarto posto, l’ultimo utile per la Champions League. Ma tengono ancora banco le questioni legate ai diritti tv: “Ultimamente si è un pò tutto esasperato – le parole del presidente biancoceleste, Claudio Lotito, a ‘Tuttosport’ – e secondo me non è giusto, perché in media stat virtus e io sto cercando di mediare: bisognerà fare tutti un piccolo passo indietro. Ma non parliamo di ‘spaccatura’: noi (e altri 14 club) in assemblea abbiamo una posizione, mentre Juve, Milan, Inter, Napoli e Roma ne hanno un’altra”. Ma, nonostante questo, i rapporti con il suo omologo in bianconero sono sereni: “Con il presidente Andrea Agnelli e con l’avvocato Michele Briamontenon c’è stata alcuna lite. Anzi, i rapporti continuano a essere ottimi. Abbiamo combattutto insieme la battaglia del contratto e andiamo sempre d’accordo, adesso abbiamo soltanto una posizione diversa. Ma troveremo una strada che accontenti tutti. Andrea Agnelli è una persona per bene e corretta. Vive 24 ore al giorno per la Juventus. Con lui il dialogo è ottimo. Come me, pensa che si possano ottenere risultati al di là delle risorse economiche. E’ giovane, ha idee nuove ed è attento al cambiamento. Entrambi abbiamo voglia di cambiare il sistema“.

CORSA CHAMPIONS – Il pensiero, adesso, è rivolto completamente alla Champions League: “Abbiamo quattro partite, quattro finali che vogliamo portare a termine. Gli obiettivi si conquistano, non si proclamano. Resto convinto che la squadra allestita in estate sia in grado di giocarsela con tutti. Lo ha dimostrato pure il campo”. Intanto, sull’altra sponda del Tevere, sono arrivati gli americani: “Non so nulla dei loro progetti e quindi non giudico. Aspetto di vedere, per ora posso solamente dire sulla base della mia esperienza che Roma non è una piazza facile, perché bisogna saper conciliare un numero spaventoso di fattori e pressioni esterne. Certi aspetti, come quello dello stadio nuovo, però mi lasciano perplesso”. Infine, una battuta su Mourinho: “Se mi manca? No, mica è stato l’allenatore della Lazio. Però non nego che era bello sentirlo parlare perché in un mondo farisaico sentire qualcuno che dice la verità era divertente, come vederlo rompere certi schemi”.

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