GENOA-LECCE, VOTI E TABELLINO

PAGELLE TABELLINO GENOA LECCE / GENOVA – Il Genoa di Ballardini fornisce l’ennesima dimostrazione di onorare al meglio un campionato a cui non ha nulla da chiedere facendo il proprio dovere e battendo per 4-2 al “Ferraris” un agguerrito Lecce. Decidono le doppiette di Palacio, Floro Flores e Di Michele. Salentini che scivolano al terzultimo posto con 35 punti, gli stessi della Sampdoria che però è messa meglio negli scontri diretti.

GENOA

Eduardo 6,5: l’estremo difensore portoghese gioca una gara piena di contraddizioni che sembra la sintesi della sua stagione. Comincia male sul goal di Di Michele, poi commette molti errori e sbavature (specie sulle uscite alte) ma è anche autore di riflessi straordinari che salvano spesso la sua porta.

Mesto 6: riportato da Ballardini nel suo ruolo d’origine lui si contraddistingue per qualche discesa nel primo tempo (nel quale duetta bene con Konko). Cala nel secondo tempo.

Dainelli 5,5: la sua squadra vince ma l’ex capitano della Fiorentina (insieme al suo collega Kaladze) non si dimostra certo irreprensibile palesando molte indecisioni e rendendo vulnerabile il “fortino” rossoblu.

Kaladze 5,5: come il suo collega Dainelli non è certo nella giornata migliore. Qualche buon intervento di chiusura ma anche tante incertezze che potevano costare caro.

Criscito 6,5: sta tornando il giocatore tanto amato dalla gradinata nord. Nel primo tempo è bravo a contenere lasciando campo ad Antonelli, nella ripresa la fascia è di sua esclusiva proprietà e sempre con l’ex parmigiano forma una catena mancina di alto livello (Dal 73′ Moretti S.V.)

IL PEGGIORE, Rafinha 5: Ballardini lo sposta al centro nel 4-4-2 iniziale, alzandolo poi nel ruolo di trequartista in un 4-3-1-2. Per lui che nasce terzino destro non è il ruolo migliore e dopo un inizio promettente si spegne lentamente non facendosi più notare.

Konko 6,5:l’ex giocatore di Siviglia e Siena gioca un’ottimo primo tempo da esterno destro alto. Duetta bene con Mesto e gioca palloni da autentico cursore offensivo. Davvero una buona prova la sua (dal 63′ Kucka 6:gioca circa mezzora e ci mette tanto fisico e grinta. In due occasioni rischia anche di segnare il goal del 5-2.

Milanetto 6,5: quasi tutte le azioni del Genoa passano dai piedi del regista piemontese. Tanta quantità abbinata ad alla solita buona qualità. Con lui i rossoblu non faticano mai.

Antonelli 7: il figlio d’arte gioca una partita davvero notevole. Nel primo tempo mette più volte alle corde Donati e la retroguardia leccese ed anche nella ripresa non cambia passo. Con Criscito forma una coppia di esterni mancini davvero pericolosa.

IL MIGLIORE, Palacio 8: decisamente il migliore dei suoi. Segna due reti, propizia ogni azione offensiva dei suoi compagni e regala giocate d’alta scuola. E’ l’uomo in più del grifone.

Floro Flores 7,5: quando era arrivato a Genova in molti avevano storto il naso per la sua scarsa propensione al goal. Lui ha messo a tacere ogni malelingua e anche oggi ha fatto il suo segnando due reti da autentico rapace d’area (dal 69′ Boselli 5,5: entra a partita già decisa ma ha un paio di occasioni per incidere. Si dimostra però poco freddo nei momenti topici).

All. Ballardini 6,5: davvero encomiabile il lavoro dell’allenatore romagnolo. Nonostante il suo Genoa sia salvo e non debba chiedere nulla al campionato lui lo fa giocare come se in palio ci fosse lo scudetto. Tanta serietà e anche buona qualità nel lavoro del tecnico che ha sostituito Gasperini.

LECCE

Rosati 6: subisce quattro reti ma, come spesso è accaduto in stagione, non è quasi mai colpa sua. Salva invece più volte la sua squadra da un passivo molto più pesante.

Tomovic 4,5: De Canio lo schiera inizialmente nella difesa a 3 salvo poi cambiare passando a 4 e di nuovo a 3 durante l’evolversi della partita. Il risultato è che il serbo non ci capisce nulla: non spinge con la solita intensità e difende con scarsa concentrazione.

Fabiano 5: il centrale brasiliano gioca una partita da brividi. Nel primo tempo il Genoa capisce che dalla sua parte si può passare e gioca con facilità per vie centrali. Nella ripresa l’avvio è da shock e lui non si riprende più.

Donati G. 5,5: l’ex virgulto della primavera interista è decisamente il “meno peggio” della retroguardia salentina. Quando spinge lo fa con molta volontà anche se ottiene pochi risultati. Decisamente migliore di Tomovic e Fabiano nelle diagonali e in fase difensiva (dal 64′ Piatti 5: l’argentino entra per dare la scossa alla partita, ma come spesso gli è accaduto in stagione non ci riesce. La volontà c’è, ma i piedi non lo seguono).

Munari 5,5: gioca una partita strana. De Canio lo sposta esterno destro di un centrocampo a 5 e lui soffre molto il fatto di essere fuori ruolo. Nonostante ciò è, come al solito, uno degli ultimi a mollare.

IL PEGGIORE, Vives 4: messo da De Canio in mezzo al corposo centrocampo a 5 per fare la diga, lui praticamente non entra mai in partita. Falloso ed impreciso nella prima frazione non riesce a riprendersi nel secondo tempo.

Giacomazzi 6: il capitano gioca una buona partita di interdizione. Come frangiflutti è davvero l’unico a salvarsi anche per merito della “garra” (l’orgoglio uruguaiano) che mette in campo (Dal 70′ Coppola 6: entra e fa quello che sa fare meglio, spezzare il gioco. Discutibile la scelta di farlo entrare al posto di Giacomazzi invece di levare Vives).

Olivera 6: si sbatte per 90′, ma risulta spesso fumoso. E’ comunque uno dei migliori dei suoi, sicuramente quello che insieme a Mesbah e Di Michele mette più qualità nelle giocate. Se fosse più concreto sarebbe un gran bel giocatore.

Mesbah 6,5: non naufraga insieme alla squadra. Gioca un’ottima partita in ogni ruolo in cui viene impiegato. Grinta, corsa e anche un bel sinistro ne fanno uno dei migliori in campo.

Jeda 5: assolutamente fuori forma. Il suo apporto alla causa leccese in questo match è praticamente zero. Si muove molto svariando sul fronte offensivo ma non punge mai (dal 53′ Corvia 5,5: il giudizio è molto simile a quello di Jeda, con la differenza che lui si rende concreto in più di una occasione).

IL MIGLIORE, Di Michele 7,5: segna due goal, tocca un un numero infinito di palloni. Calcia i piazzati e tiene alta la squadra. Il migliore del Lecce per distacco, ma purtroppo non basta alla squadra salentina.

All. De Canio 5: troppa confusione tattica. Difficile presentarsi a Genova con la difesa a 3 ed uscirne illeso. Poi cambia troppe volte il modulo a partita in corso finendo per mettere confusione ai suoi giocatori. Sbaglia anche alcune scelte relative alle sostituzioni (vedi il cambio Giacomazzi-Coppola, invece di levare un inesistente Vives).

GENOA-LECCE

MARCATORI: Di Michele (L) al 2′ e al 29′, Floro Flores (G) al 9′ e al 61′, Palacio (G) al 42′ e 53′.

GENOA (4-4-2): Eduardo; Mesto, Dainelli, Kaladze, Criscito (dal 73′ Moretti); Konko (dal 63′ Kucka), Rafinha, Milanetto, Antonelli; Palacio, Floro Flores (dal 69′ Boselli). (Scarpi, Paloschi, Destro, Jelenic.) All. Ballardini

LECCE (3-5-2): Rosati; Donati G.(dal 64′ Piatti), Fabiano, Tomovic; Munari, Giacomazzi(dal 70′ Coppola), Vives, Olivera, Mesbah; Jeda (dal 53′ Corvia), Di Michele. (Benassi, Chevanton, Rispoli, Brivio). All. De Canio

ARBITRO: Russo di Nola.

AMMONITI: Dainelli (G), Milanetto (G), Palacio (G), Olivera (L).

LA CLASSIFICA: Milan 71 punti, Inter 66, Napoli 65, Lazio 60, Udinese 59, Roma 56, Juventus 52, Palermo 50, Fiorentina 46, Genoa 45, Cagliari 44, Bologna 40, Chievo 39, Parma 38, Cesena 37, Catania 36, Lecce e Sampdoria 35, Brescia 30, Bari 21

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