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Mercato Milan, esclusivo Fedele su Pato-Ibrahimovic e nuovi colpi rossoneri

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MERCATO MILAN ESCLUSIVO FEDELE / MILANO – Pato Ibrahimovic sono ai ferri corti? E quali saranno i colpi del Milan per il prossimo giugno? Per fare il punto della situazione, la nostra redazione ha incontrato, in esclusiva per Calciomercato.it, il noto giornalista del ‘Corriere dello Sport’ e opinionista tv, Furio Fedele.

Pato-Ibrahimovic, cosa succede? A giugno si potrà verificare una partenza del brasiliano?

“Il Milan è Ibrahimovic-dipendente, cosi come lo sono state la Juventus, un po’ meno, e poi l’Inter. Meno il Barcellona, infatti lo svedese è rimasto soltanto un anno. Lo schema dell’Inter con Ibrahimovic era lancio lungo di Maicon per lo svedese, che poi decideva lui cosa fare. Nel Milan non è proprio cosi, ma sicuramente Ibra ha condizionato molto le scelte di Allegri: perché Ronaldinho se ne è andato, Seedorfnon viene più considerato indispensabile e, comunque, la squadra si è dovuta adeguare alle caratteristiche del gioco del suo numero 11. E’ chiaro che Pato è un grande patrimonio, è un giovane che è cresciuto con il Milan: dipende da lui, come disse Allegri qualche tempo fa. E’ un campione, ma deve cercare di esserlo e di diventarlo. Il problema di Pato non è Ibrahimovic: è sè stesso. Spesso si assenta dal gioco, è indolente e quando lui e lo svedese giocano insieme non combinano granché. Rinunciare a Ibrahimovic è complicato, rinunciare a Pato non sarebbe giusto, però è il brasiliano che deve avvicinarsi allo svedese e non il contrario”.

Le eventuali destinazioni per il ‘Papero’ sembrano essere Chelsea e Barcellona. Un suo addio potrebbe portare a Balotelli in rossonero?

“Si le destinazioni sono quelle. Dipende anche cosa succederà al Chelsea: si dice cheGuardiola sarà il futuro allenatore. In casa Milan, comunque, più che Balotelli credo che il giocatore giusto possa essere Paulo Henrique ‘Ganso’. E’ un giocatore che la società sta cercando, dato che manca un ispiratore alla Kakà, alla Zidane, e potrebbe essere lui”.

Scegliere ‘Ganso’ vuol dire abbandonare Lamela.

Lamela non è molto considerato. E poi ‘Ganso’ è brasiliano, Lamela è argentino: il Milan è da sempre stato più filo-brasiliano e negli anni lo ha dimostrato”.

Per ‘Ganso’ l’ostacolo potrebbe essere rappresentato da Leonardo…

Leonardo è molto abile come manager, ma bisogna vedere chi è arrivato prima. La clausola rescissoria è imponente, 50 milioni di euro, ma si potrebbe scendere a 25. Il cartellino del giocatore è del 40% del Santos, il 50% della Sonda, una società di investimenti privata, e il 10% della famiglia. Bisogna davvero vedere chi è arrivato prima e c’è il sospetto, lo scrivono anche i giornali brasiliani, che sia il Milan”.

Il Milan sta cercando anche rinforzi in difesa. Qual è il terzino giusto per giugno?

“Il Milan vuole tornare su Aly Cissokho. Un anno e mezzo fa era fatta con il Milan, poi Berlusconi pose il veto per questioni economiche, è andato al Lione ma la società non ha mai perso il contatto con il giocatore. Il Milan vuole Cissokho e lui vuole il Milan. Di terzini validi e disponibili in circolazione non ce ne sono cosi tanti e, perdipiù, Cissokho ha solo 23 anni e potrebbe essere davvero l’uomo giusto.

Come si muoverà la società a giugno?

Sarà un mercato movimentato anche quello estivo. Il Milan cercherà di arrivare a tre obiettivi: un terzino, un centrale di difesa e un attaccante. Detto di Cissokho e ‘Ganso’, potrebbe puntare su Astori del Cagliari Sakho del Psg, per il quale bisognerà battere la concorrenza dell’Arsenal.

Un altro obiettivo per la difesa potrebbe essere Mexes, ancora con il problema del rinnovo del contratto?

Secondo me, con l’ingresso di una nuova cordata, il francese rinnoverà, dato che laRoma è una squadra competitiva e lui è inserito molto bene al suo interno.

Tralasciamo per un attimo il mercato e torniamo al campionato, si può parlare di derby-scudetto?

Dipende cosa farà l’Inter con la Fiorentina, dato che se vince è chiaro che rischia di essere molto vicino al Milan. Comunque, è sempre stato derby-scudetto, già da quando c’era Benitez si sapeva che l’Inter doveva e poteva essere competitiva, cosi come il Milan si sapeva che fosse tornato quello di prima.